Covid-19: risposte a domande frequenti…spesso senza risposta.

DOMANDE & RIPOSTE. Molte sono le domande sulla nuova pandemia a cui si trova facilmente risposta. Altrettante sono perรฒ le domande a cui si trova risposta con piรน difficoltร . Facciamo un po’ di chiarezza, in maniera quanto piรน semplice possibile.


1. Cosa รจ una pandemia? Cosa cambierร  adesso?

Il termine pandemia dal punto di vista epidemiologico, descrive la condizione in cui un agente patogeno assume a livello mondiale un’alta capacitร  di contagio con difficoltร  ad essere contenuta. Per definirsi pandemia, quest’alta infettivitร  dell’agente deve avere uno spettro tale da interessare vaste aree del pianeta e continenti diversi. Nella storia si sono susseguite varie condizioni pandemiche (ad esempio la febbre spagnola nel 1918, la SARS nel 2003, l’influenza suina nel 2009).
Ciรฒ che cambia dal punto di vista pratico รจ la supervisione ed eventualmente l’ottemperamento ad un piano globale di risposta, che non ha piรน esclusivamente una visione nazionale o continentale, ma che รจ soggetta ad una osservazione di carattere mondiale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanitร .

2. Le misure adottate con il D.P.C.M. dell’8 marzo 2020 hanno solo un fine preventivo?

Questo aspetto sembra essere quello meno compreso dalla popolazione. La risposta รจ: assolutamente no.
Il fine di estendere le regole dell’ex “zona rossa” a tutto il territorio nazionale non ha esclusivamente il fine di prevenire nuovi contagi e/o contenere la malattia. Il ruolo epidemiologico dell’isolamento personale ha fini molto piรน nobili e persino piรน utili. Un virus รจ una particella costituita prevalentemente da acidi nucleici, la quale rispetto ad altri microrganismi ha una peculiaritร : per “sopravvivere” e replicarsi necessita di una cellula e dunque di un organismo vivente. Se il virus non incontra un organismo vivente essenzialmente termina il suo ciclo biologico e “muore”. Dunque se il virus non riesce piรน a passare da un organismo ad un altro, si puรฒ dire che in quel momento il patogeno viene eliminato.
Per fare un esempio pratico: abbiamo una stanza verde e una stanza rossa. Dentro la stanza rossa c’รจ Luca, in quella verde c’รจ Marco; Luca รจ stato infettato da un virus influenzale (come il Coronavirus), il quale si replica nelle sue cellule, e si replicherร  finchรฉ l’organismo non riuscirร  a debellarlo. Esistono due possibilitร : Luca resta nella stanza rossa e Marco non entrerร  mai, finchรฉ Luca non debellerร  il virus. Il gesto di Luca non รจ servito soltanto a prevenire il contagio di Marco, ma รจ servito anche a debellare definitivamente il virus, non avendo quest’ultimo trovato un’altra cellula in cui riprodursi. Marco in questo modo non potrร  mai ammalarsi. La seconda possibilitร  รจ che Marco entri nella stanza rossa e dunque, che il virus continui il suo ciclo biologico in un altro organismo vivente.
E’ per queste ragioni che l’isolamento rappresenta non solo una strategia preventiva, ma anche una misura attiva per debellare il virus.

3. Che farmaci abbiamo contro il Coronavirus? Perchรฉ non si somministra un vaccino?

I virus, rispetto ad altri microrganismi, hanno una grande capacitร  di mutare continuamente. Inoltre il fatto che il virus si replichi dentro le cellule umane, rende ancora piรน complesso l’intervento farmacologico. Non esistono ad oggi farmaci specifici per i singoli virus, cosรฌ come disponiamo per le infezioni batteriche e protozoarie (ossia gli antibiotici). Dunque attualmente contro il Coronavirus si utilizzano farmaci antivirali usati fino ad adesso per altre infezioni virali; si utilizzano anche farmaci che modulano l’attivitร  del nostro sistema immunitario, in quanto la complicanza principale della malattia รจ proprio la risposta esagerata che il sistema immunitario mette in atto contro il patogeno (Clorochina, Tocilizumab, con parsimonia); ed infine la terapia di supporto delle funzioni vitali (ossigeno, liquidi, glucosio…).

Quale strumento potrebbe dunque mettere a tacere il Coronavirus? La risposta รจ: un vaccino. E perchรฉ dunque ancora non ci stiamo muovendo concretamente in tal senso?
In realtร  non รจ cosรฌ. Numerosi laboratori in tutto il mondo stanno testando e studiando il virus per produrre un vaccino utile. Ciรฒ ci dimostra come la ricerca sia un elemento fondamentale e imprescindibile di un Paese davvero evoluto.
Tuttavia, purtroppo o per fortuna, i protocolli mondiali per la somministrazione di un farmaco (ivi compresi i vaccini) prevedono un iter molto stretto e controllato, che รจ imprescindibile per la tutela della salute globale. Per voler riassumere, un farmaco prima di essere somministrato deve seguire il seguente iter:

– Scoperta del principio attivo;
– Test pre-clinici su animali di laboratorio;
– Studio clinico fase 1: somministrazione del potenziale farmaco a persone volontarie sane al fine di identificare gli effetti collaterali;
– Studio clinico fase 2: somministrazione del potenziale farmaco a pochi pazienti con la patologia in questione;
– Studio clinico fase 3: somministrazione del potenziale farmaco a molti pazienti con la patologia in questione, principalmente in centri di riferimento;
– Fase 4: produzione e somministrazione del farmaco su larga scala e osservazione dell’andamento.

Come si nota dunque nessun complotto, ma soltanto un iter lungo, che รจ soprattutto a garanzia del malato. Volendo accelerare il piรน possibile l’iter, ad esempio estendendo la ricerca a piรน coorti di pazienti e in piรน centri, รจ verosimile che sia necessario circa un anno per arrivare alla fase 4.
E’ per questo che l’isolamento e la quarantena rappresentano ad oggi il miglior alleato contro il Coronavirus.

4. Quali possibili scenari? Quando vedremo i risultati delle misure intraprese? Avremo un inasprimento delle stesse? Cosa porterร  l’arrivo della stagione calda?

Sicuramente serviranno almeno 10-14 giorni per vedere gli effetti delle misure attuate giorno 8 marzo. Se dunque in questi giorni i numeri sono in aumento, questo non indica che le misure non siano efficaci. Questo fenomeno รจ dovuto al fatto che il virus impiega 10-14 giorni per replicarsi e palesarsi (quando avviene) attraverso i sintomi. E’ chiaro dunque che se giorno 8 marzo i contagi si sono ridotti con le misure adottate, noi saremo in grado di vederlo intorno a giorno 20 marzo. Se avremo un minor numero di malati, significherร  che grazie alle misure varate, i passaggi del virus da un individuo all’altro sono stati stati in numero inferiore. Questo รจ un evento che abbiamo giร  visto a Codogno, dove per la prima volta il 10 marzo non ci sono stati nuovi contagi, cosa che rispecchia perfettamente le misure adottate il 24 febbraio.

Con lo status di pandemia รจ possibile che le misure potranno prevedere un inasprimento, ma dobbiamo essere fiduciosi, il modello Codogno e il modello Cina, dimostrano che questa รจ la strada giusta da perseguire.

Sulla stagione calda ci sono diverse opinioni. Questo รจ dovuto al fatto che la certezza in medicina si ha soltanto attraverso il metodo scientifico e per poter suffragare una ipotesi รจ necessario vedere cosa accade prima di esprimersi, senza poter dichiarare con certezza cosa avverrร  soltanto sulla base dell’opinione. Tuttavia รจ possibile dire che il Coronavirus appartiene alla famiglia dei virus influenzali e l’esperienza ci dice che la stagione calda aiuta a ridurre i contagi per vari motivi: i virus attenuano la loro capacitร  infettiva e dunque il caldo potrebbe ostacolare l’attivitร  del patogeno. A questo si associano le abitudini della popolazione: l’apertura piรน frequente degli infissi nei luoghi chiusi, la minore tendenza a frequentare luoghi chiusi e affollati e ad avere contatti ravvicinati, la tendenza a praticare l’igiene personale in modo piรน frequente.

Siamo dunque speranzosi che tutti questi elementi, se correttamente attuati, possano portare con buona probabilitร , ad un rallentamento efficace delle infezioni.

Domenico Cozzo
Dottore in Medicina e Chirurgia.
Universitร  degli Studi di Palermo
,
Universitร  di Ginevra (Svizzera).


Immagine di copertina: Situazione di riferimento dei contagi aggiornata alle ore 21.15 dell’11/03/2020 sul sito: https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2020/coronavirus-in-italia/.

SI SPECIFICA CHE LE SUDDETTE INFORMAZIONI NON SI SOSTITUISCONO ALLE INFORMAZIONI UFFICIALI E ALLE DECISIONI DELLE ISTITUZIONI AMMINISTRATIVE E MEDICHE, NE’ AL PARERE DEGLI ESPERTI SPECIALISTI SANITARI.